Giampaolo Calanchini, la divisa di Roma ’60 “torna a casa”

Marcello Maccaferri/ Luglio 16, 2021/ News, Notizie dalla SEF

La SEF Virtus dona il cimelio alla famiglia dell’indimenticato sciabolatore olimpionico

Una consegna speciale, ad una famiglia speciale. Ricordando un uomo speciale.

La SEF Virtus, a pochi giorni dal via delle Olimpiadi di Tokyo, compie un gesto simbolico nel ricordo del più grande dei suoi schermidori, Giampaolo Calanchini, indimenticato campione che proprio nella capitale giapponese, 67 anni fa, si metteva al collo l’argento olimpico.

Cesare Mattei, presidente SEF, e Marcello Scisciolo, vice presidente Virtus Scherma Bologna, hanno donato oggi ufficialmente alla famiglia Calanchini – rappresentata dal nipote di Giampaolo, Jacopo – la divisa olimpica indossata dallo sciabolatore virtussino ai Giochi di Roma 1960. Un’Olimpiade ricca di soddisfazioni, che regalò ad un giovane Calanchini la sua prima medaglia a cinque cerchi, il bronzo a squadre.

Custodito negli anni nella sede della SEF Virtus, il cimelio torna così “in famiglia”. Una famiglia a cui Giampaolo ha tramandato il proprio dna sportivo: Enrico, il figlio, è tuttora un assiduo sciabolatore Master (ed ex virtussino) mentre Jacopo, 29 anni, è una “bandiera” della Virtus Calcio.

Jacopo Calanchini riceve la divisa del nonno da Cesare Mattei (sx) e Marcello Scisciolo (dx)

La vita di Giampaolo Calanchini è legata profondamente alla Virtus e la Virtus lo celebra da sempre come una delle sue massime leggende sportive. È stato il più grande sciabolatore di Virtus Scherma, a lui si devono molti dei trionfi internazionali che la sezione ottenne nel secondo Dopoguerra.

Punto di forza della Nazionale fin da giovanissimo, vanta due medaglie olimpiche a squadre (bronzo a Roma ’60 e argento a Tokyo ’64) ed un argento mondiale.

È stato anche uno stimato dirigente federale, nonché presidente per due diversi mandati della stessa casa madre SEF.

Una carriera straordinaria e un legame molto forte con Bologna e Virtus Scherma, che in suo onore ha voluto intitolargli la seconda Sala d’armi inaugurata nel 2014 nella propria sede di via dello Sport.

Nell’anno in cui la SEF celebra i 150 anni di storia e Virtus Scherma torna prepotentemente a fare la voce grossa alle Olimpiadi dopo tanto tempo – portando a Tokyo ben tre atleti tesserati – il ricordo del campionissimo e delle sue imprese olimpiche si spera possa essere di buon auspicio per tutti.

In posa nella sala d’armi intitolata al campionissimo della scherma virtussina

Share this Post